Weekend a Sistiana: dal castello di Duino al Sentiero Rilke
Vi racconto un po’ della mia terra e di uno dei tratti di costa friulana che più amo. In questo periodo il momento è perfetto per scoprire la riviera triestina e visitare uno dei castelli più affascinanti della Regione: il castello di Duino. Se cercate un’idea per un weekend di primavera, eccovi qualche suggestione dal Friuli Venezia Giulia.
Quando inizi a percorrere la spettacolare strada costiera che porta fino a Trieste, tra boschi, vallate e scorci sul mare, capisci subito che qui è la natura a dominare incontrastata su tutto. I piccoli paesini che attraversi sono come brevi parentesi silenziose in mezzo al tipico paesaggio carsico, fatto di formazioni rocciose intervallate da dolci colline verdi. Una strada che si gode a pieno percorrendola in bicicletta o in moto.
All’altezza di Sistiana, seguendo le indicazioni per la Baia, si scende la stretta strada a tornanti raggiungendo un porticciolo pieno di barche con un ampio spiazzo dove parcheggiare. Di fronte si trovano i tipici chioschetti dove fermarsi a bere qualcosa o assaggiare quello che a Trieste si chiama “il fritolin”, la frittura di pesce.
Sistiana
Sistiana era un rinomato luogo di villeggiatura nel periodo austro-ungarico. Si può ancora vedere il rudere di un grande hotel che un tempo si riempiva di villeggianti provenienti dai Paesi vicini. La baia di Sistiana è un luogo molto tranquillo che d’estate si riempie di bagnanti, soprattutto triestini, che approfittano delle placide acque dell’Adriatico per fare delle nuotate rinfrescanti lungo le due spiagge.
Sì perché qui, a differenza delle vicine spiagge sabbiose di Grado e Lignano, ci sono solo scogli e ciottoli e l’acqua è subito fonda. In primavera invece questo è un posto calmo e piacevole per passeggiare e ammirare un paesaggio che profuma in tutto e per tutto di mare.
Sentiero Rilke
Ma anche di storia, perché questa è stata terra abitata e amata da principi, artisti e poeti. Risalendo la baia si può imboccare il sentiero dedicato a Rainer Maria Rilke, il poeta praghese che soggiornò nel castello di Duino nel 1911, ospitato dai principi della Torre e Tasso che ancora lo abitano. Il sentiero si inerpica sulla collina che sovrasta la baia regalando scorci meravigliosi sul mare e sulla Riserva naturale delle Falesie, portando proprio fin sotto al maniero.
Questo è uno dei posti che amo di più per passeggiare in mezzo al verde e al silenzio del bosco, respirando il profumo inebriante dei fiori che si mescola alla salsedine dell’aria. Non esistono per me molti altri luoghi così particolari e magnetici.
Castello di Duino
Il castello di Duino fu costruito a partire dal 1389 in sostituzione dell’antica rocca del X secolo che è ancora visibile (e visitabile) su uno sperone roccioso di fianco al maniero. La posizione del castello è a dir poco spettacolare: arroccato su un costone roccioso letteralmente a picco sul mare, è un luogo veramente romantico, circondato da un ampio parco colorato da una distesa di fiori di ogni specie, intervallata da curatissimi sentieri, dove immergersi tra profumi e improvvisi scorci sul mare.
All’interno si possono visitare 18 sale dove ripercorrere la storia del maniero e della famiglia che la abita da secoli: i principi Della Torre e Tasso, una nobile famiglia tedesca che ebbe stretti rapporti con l’imperatore Francesco Giuseppe, che in queste zone viene chiamato bonariamente “Cecco Beppe”.
In realtà sono tante le personalità che hanno soggiornato nel castello: da Mark Twain a Paul Valéry, da Gabriele D’Annunzio a Karl Popper. Questo grazie all’amore dei principi per la cultura, che si riflette nelle ricche collezioni di oggetti e manoscritti che si possono ammirare visitando il castello.
Ma notevoli sono anche le sale che si affacciano sul mare, la splendida scala del Palladio e il piano ottocentesco suonato anche da Listz. L’impressione che si ha aggirandosi tra le sale, non è quella di visitare un museo ma una vera e propria abitazione. L’atmosfera è viva, accogliente e allegra.
Come ogni castello anche qui aleggia la leggenda di un fantasma: la Dama Bianca, una donna che fu gettata in mare dal malvagio marito. Il cielo ne ebbe pietà e prima che si sfracellasse sugli scogli la trasformò in una roccia, visibile dalla vecchia rocca. Si dice che la sua anima sia più viva che mai e che certe notti la donna si aggiri per il castello, alla ricerca di una pace che non troverà mai.
L’ultima visita è dedicata al vicino bunker della seconda guerra mondiale costruito in difesa della base di Sistiana contro un eventuale sbarco alleato. Oggi vi è stato allestito un piccolo museo che raccoglie cimeli dell’epoca a 18 metri sotto terra.